Questa è la prima puntata di una rubrica: "le parole che non ti ho detto, perché erano sbagliate", il titolo. Annotazioni e appunti linguistici, frasi dette o sentite, insieme ad aneddoti e storie. E qualche piccola notazione sull'uso (corretto).
Perché a
me i futuristi piacciono e anche le parole in libertà, ma senza
esagerare.
Buona lettura.
Primo giorno di
laboratorio di italiano scritto, tre anni fa. Compito: scrivere
qualcosa su noi stessi, sulla nostra famiglia, università, città;
insomma, il solito compito da “primo giorno di”. Dal fondo della
sala, una chiesa sconsacrata, si vedeva il profilo lungo di una donna
in stivali e scialle. Non usava il microfono ma nessuno si lamentava:
aveva una voce lunga e potente. “Vi prego, ragazzi: non scrivete
che avete dei genitori lascivi. Non mi interessa, ok?”. La
professoressa ride; si accoda qualcuno, molti tacciono. “Avreste
dovuto ridere tutti”, dice.
Perché i genitori sono
permissivi, se siete fortunati, e un medico che fa il vago, previdente (incompetente), poco scrupoloso.
Lascivo: si dice di qualcuno che è
incline a una sessualità licenziosa e dissoluta; di atteggiamento,
comportamento e simili che rivela lascivia, propensione alla
dissolutezza, alla licenziosità.
(Definizione dal De Mauro, Dizionario della lingua italiana, Milano, Paravia, 2000).
(Definizione dal De Mauro, Dizionario della lingua italiana, Milano, Paravia, 2000).
Nessun commento:
Posta un commento