Qualche mese fa, dal suo blog su Vogue.it, la direttrice Franca Sozzani aveva chiesto agli utenti del sito di scrivere un testo sul tempo. I migliori sarebbero stati esposti insieme agli scatti della mostra fotografica "Watch & Click", allestita nel corso della Fashion Night Out di Milano. L'8 settembre a Palazzo Morando c'era anche il mio testo: eccolo di seguito.
Se vi va di vedere anche le foto (alcune sono davvero belle) questo è il link: http://www.vogue.it/people-are-talking-about/parties-events/2011/09/watch-and-click-palazzo-morando.
Se vi va di vedere anche le foto (alcune sono davvero belle) questo è il link: http://www.vogue.it/people-are-talking-about/parties-events/2011/09/watch-and-click-palazzo-morando.
Buona lettura.
Il tempo è
come l'aria: non si può afferrare, nemmeno vedere, ma c'è.
Letteralmente fugge quando cerchiamo di catturalo, eppure non
potremmo immaginare di vivere senza. Il tempo è nel nostro DNA, ce
l'abbiamo appiccicato addosso un po' come la nostra ombra: ci segue,
ci anticipa, d'accordo con sole e luna. Il tempo ci rende uguali,
tutti esseri che nascono, vivono, si muovono immersi in ore, minuti e
secondi; il nostro modo di tenerlo a bada. Ma è impossibile. Basta
guardare delle vecchie foto e poi la nostra immagine riflessa nello
specchio, per rendersene conto: come due linee parallele, anch'esse
non potranno mai incontrarsi, coincidere. Il tempo ci cambia, scava
fuori e dentro il corpo, ne modifica aspetto e sostanza. Senza
saremmo uomini e donne senza storia, senza padri né madri, senza
ieri, oggi, domani; esseri imprigionati in una dimensione
incomprensibile.
Nella sua casa-studio di
Pistoia, l'artista Fernando Melani collezionò per tutta la sua vita
fasci di giornali: secondo lui quell'ammasso di caratteri di stampa
rappresentava meglio di ogni altra cosa lo scorrere del tempo, la sua
personificazione cartacea. Che immagine folgorante, quella; sintesi
profonda e suggestiva di pensiero, materia e arte. Anche se, forse,
la più perfetta delle sintesi, l'opera d'arte più autentica mai
plasmata dal tempo non la si deve ricercare negli oggetti, di per sé
immobili, senz'anima né sentimenti. Ma lì, tra i vecchi scatti, nel
riflesso di uno specchio, nelle persone che ci sembrano sempre uguali
eppure ogni giorno diventano qualcos'altro; in te, in me, in loro, in
ognuno di noi: testimone, incarnazione, essenza di passato, presente
e futuro insieme.
Nessun commento:
Posta un commento