E' arrivato l'inverno, e con qualche giorno di anticipo. A dirlo, i termometri di tutta Italia che faticano a rimanere sopra lo zero. I costumi da bagno, le infradito, la tintarella, il "waka waka" sono ormai dei ricordi lontani, magari immortalati in una foto che teniamo sul comodino e ogni tanto guardiamo con nostalgia. Niente più ombrellone, quindi, e al suo posto l'ombrello, sempre in borsa, pronto per essere tirato fuori al momento giusto per proteggere la piega appena fatta dall'umidità e dal vento (ma è inutile!).
Gli alberi perdono le foglie, si alleggeriscono in vista del letargo mentre noi donne quasi scompariamo sotto chili e chili di vestiti: body, canottiere, magliette a manica lunga, maglioni, doppio, triplo strato di calze, cappotti, sciarpe, cappelli, guanti; un'esplosione di lana tricot, di colori che rallegrano giornate sempre più grigie. Già, perché vestirsi “a strati” è d'obbligo se si passa dalle temperature caraibiche di casa e dell'ufficio a quelle polari delle 7 del mattino e della sera. E così non facciamo altro che vestirci e svestirci, mettere e togliere strati di vestiti per paura di prendere il temutissimo raffreddore, sempre lì in agguato in attesa di un passo falso. E quel passo falso arriva, inesorabilmente, perché se a lavoro o tra le pareti domestiche possiamo sembrare la bella copia dell'omino Michelin, la sera, anche se il termometro dovesse congelarsi a -10 gradi, pur di sfoggiare il nostro ultimo acquisto ‒ praticamente estivo ‒ siamo disposte a passare a 40 gradi, ma di febbre! E così ci ritroviamo a casa con la borsa dell'acqua calda sotto un braccio, il termometro sotto l'altro e sul viso due cetrioli e una maschera all'aloe, un vero toccasana contro la pelle disidratata dal freddo invernale.
L'inverno porta qualche piccolo inconveniente, è vero, ma ha il suo fascino; questo bisogna ammetterlo. Una stagione in cui il tempo sembra rallentare, quasi assopirsi, come il sole, che va a letto sempre prima. La natura ricarica le batterie, si riposa per essere pronta a sbocciare a primavera. E, dato che la natura è donna, anche noi ci adeguiamo a questi ritmi a rallentatore. Così infiliamo pigiamone in pile, scaldamuscoli e calzettoni con antiscivolo e sprofondiamo tra cuscini e calde coperte in compagnia di un buon libro o un vecchio film, e magari una fetta di torta o una cioccolata calda. Perché se d'estate stare in linea può essere relativamente semplice ‒ tra il caldo, le insalate e l'invitante frutta tropicale ‒ in inverno diventa tutto più complicato. Il freddo e la mancanza di luce innescano un meccanismo scientificamente chiamato... fame!! Mangiamo più carboidrati, quindi pasta in tutte le salse (specie quelle grasse!), carne rossa, salumi, formaggi, frutta secca, ma soprattutto dolci e cioccolata, tutti cibi ad alto tasso calorico, che scaldano il corpo e, diciamocelo, anche il cuore. Perché se d'inverno fa freddo, piove spesso, il cielo è grigio, mani e labbra si screpolano, l'atmosfera che si respira diventa magica, quasi romantica, fa venire voglia di casa, di serate passate al calduccio a ridere e scherzare con le persone del cuore... per la dieta c'è sempre tempo, tanto sotto gli infiniti strati di maglioni e felpe chi volete che se ne accorga!
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